Planeta ha realizzato un gioiellino sulla costa a tratti selvaggia di Menfi. Il beach club del gruppo vitivinicolo siciliano, gestito dal ramo d’azienda Planeta Estate che si occupa di ospitalità, è il frutto della presa in gestione, dallo scorso anno, di una boscaglia sostanzialmente inaccessibile e che è stata pazientemente “addomesticata”, lasciando tutti gli alberi al proprio posto e disegnando lo stabilimento sulla base della disponibilità di spazio. Da qui si arriva al mare, alla spiaggia che può vantare la bandiera blu e che si estende per 8 km lungo il Mediterraneo. Non poteva mancare, in questo microcosmo di sabbia, vegetazione e acque, una vigna selvatica, di cui naturalmente in Planeta si sono presi cura esattamente come fanno in tutte le tenute siciliane, e poi chissà se ci sarà qualche particolare risvolto…

“Il nostro resort La Foresteria aveva già un punto di accesso alla spiaggia, con accesso consentito ai soli clienti della struttura. Volevamo completare l’offerta di hospitality, aggiungendo il beach club alla ristorazione e alle camere”, racconta Francesca Planeta. Il risultato si chiama Insula Beach Club ed è il primo stabilimento balneare realizzato in Italia da un gruppo del vino.

Quel che colpisce, entrando in Insula, è il senso di pace, garantito dal fatto che le postazioni non sono state allestite nel tratto davanti al mare, lasciato a disposizione dei passanti (di fatto è una spiaggia libera), ma all’interno della proprietà non demaniale: al mare si arriva camminando tra le dune di sabbia, che garantiscono la privacy degli ospiti. Altra caratteristica importante: la presenza di pini marittimi e pioppi, che offrono ai clienti del beach la presenza di ombra naturale e la conseguente “frescura” del luogo. “Di questo siamo particolarmente soddisfatti, perché oggi purtroppo il sole non è più molto salutare e non ci si deve esporre a lungo”, rimarca Francesca. Peraltro, l’ombra viene considerata come un elemento di servizio: le postazioni sotto le piante sono libere e non prenotabili, così chi soffre il caldo si può spostare all’occorrenza.

Dopo la partenza in punta di piedi del 2023, come sta andando la prima stagione a pieno regime di Insula? “Stiamo imparando a gestire bene la struttura. Una spiaggia non è un ristorante, presenta delle difficoltà aggiuntive e siamo contenti di aver approcciato questo mondo che ci offre la possibilità di servire non solo la clientela internazionale, ma anche quella locale. Siamo infatti vicini a Palermo, qui ci si arriva in un’ora di macchina”, dice Francesca Planeta.

Oltre alle postazioni, 33 in tutto, Insula offre un ristorante e un lounge bar con la proposta gastronomica affidata al resident chef Salvatore Termine, con la supervisione dell’executive chef de La Foresteria, Angelo Pumilia. La direzione è affidata a Enrico Migliarelli e Serena Scirè. Il ristorante è aperto a pranzo e cena e se a mezzogiorno la carta si basa su katsu sando (cotoletta di pesce panata alla giapponese, il pesce cambia ogni giorno in base alle disponibilità di pescato), focacce soffici disponibili anche in versione “cunzata” e insalate preparate con ingredienti bio, per la cena le proposte sono focalizzate sui piatti di pesce e sul cous cous con mandorle e spezie, crudo e cotto di pesce, crostacei, ortaggi. Tra i vini naturalmente la parte del leone la fanno le etichette di Planeta, con una selezione allargata ad altri vini di origine mediterranea (Sardegna, Grecia etc). E poi c’è la linea cocktail e, in linea con i tempi, una carta mocktail. Da provare il Bloody Mary realizzato con i pomodori dell’orto aziendale.

Completano l’offerta di Insula la boutique con una selezione di prodotti mediterranei, i costumi da bagno sostenibili del brand veneziano Lido e gli accessori del brand francese Les Belles Vagabondes che produce i propri tessuti in laboratori socialmente responsabili in India. E poi la zona massaggi, con i prodotti di Comfort Zone (marchio di Daviness), e il parcheggio interno. Con la prenotazione, Insula offre gratuitamente l’uso di telo mare e ciabattine.