In Calabria alla scoperta di Lido Tahiti, miglior beach club della regione
Il miglior stabilimento balneare della Calabria, secondo la nostra valutazione, è a Palmi, nella costa tirrenica, non lontano da Gioia Tauro. Ed è un’autentica sorpresa, perché non si tratta certamente di una delle zone più “gettonate” dal punto di vista turistico. Qui non siamo a Tropea, a Scilla o a Isola Capo Rizzuto, per citare le località di spicco della più meridionale delle nostre regioni peninsulari. E quindi il titolo di Best Beach Club Calabria 2024 è ancora più di valore per Lido Tahiti, il vincitore di categoria. La motivazione rende bene l’idea di quali siano i meriti del Tahiti.
“Se lo vedi ti innamori, se lo provi crea dipendenza. Il Tahiti si trova davanti allo ‘scoglio dell’isola’ e alle spalle di una torre saracena. Nasce nel 1965, da allora è sempre stato gestito dalla famiglia Parisi e oggi è diretto da Domenico Parisi, imprenditore lungimirante che ha posto la qualità come pilastro, contenendo i prezzi e riuscendo a fare del Tahiti e del suo ristorante, Il Fico Pietrenere, un luogo di assoluto riferimento per la Calabria intera. Tra i plus, spicca l’apertura tutto l’anno, spiaggia compresa, che impone Tahiti come esempio a livello nazionale”.
Un lido aperto tutto l’anno? In Calabria? Si tratta di un atto di eroismo? No, si tratta di un progetto imprenditoriale a tutto tondo. Domenico Parisi non ha mai affrontato il mare come argomento stagionale. Per lui, che si dichiara “malato di mare”, è inconcepibile chiudere a settembre per riaprire a maggio/giugno. Lui esce in barca, va a pescare e poi quel che prende lo serve in tavola ai clienti. Lui ama visceralmente questo posto, che chiama “il lido perfetto” con la sua posizione sospesa tra la torre saracena e lo “scogliazzo” antistante.
E pensare che tutto nacque da un’esplosione, perché il tratto piano è frutto di un intervento umano realizzato per far transitare la strada tra le rocce. Il mare è non bello, di più: trasparente, blu cobalto con dei riflessi donati dalla presenza di piccoli ciottoli che non danno particolare fastidio – ci si può immergere senza bisogno delle scarpette da scoglio, ma conviene avere le ciabattine o le infradito perché d’estate, con il sole a picco, scottano i piedi! – e nei pressi del lido si trovano la caverna legata alla leggenda di Donna Canfora, uno dei miti di Calabria e della “Costa Viola”, e il Complesso di San Fantino.
In definitiva, un luogo così magico non poteva chiudere i battenti né durante la primavera né durante l’autunno, perché con le belle giornate c’è sempre chi sceglie di andare a pranzo o a cena in riva al mare. E Il Fico, il ristorante del Tahiti, rappresenta un luogo del cuore e non solo per gli abitanti di Palmi. Il posto dove mangiare il pesce fresco, degustando un piatto di scialatielli ai frutti di mare o di spaghetti con i ricci, o le imperdibili specialità di rosticceria che i beach club calabresi fortunatamente continuano ad offrire alla loro clientela. Se poi la giornata è buona, d’estate come d’inverno, ci si stende in spiaggia aspettando che tramonti il sole. E qui il tramonto è uno spettacolo non da poco, con il sole che scende illuminando l’arcipelago antistante delle Eolie.
Risultato? Lido Tahiti e ristorante Il Fico danno lavoro a trenta persone tutto l’anno, che salgono a 50 nel periodo estivo, e il problema della carenza di risorse umane viene risolto dalla piena e costante occupazione. Con la sua visione illuminata, Parisi è diventato uno degli imprenditori che assicurano il lavoro in questa parte della Calabria. E i prezzi sono davvero tra i più convenienti tra quelli osservati nel nostro viaggio in Italia: due lettini e un ombrellone a 12-15 euro a seconda della posizione e del periodo dell’anno. In uno stabilimento che presenta un ristorante molto bello, tanto da aver spinto, la scorsa stagione, un marchio di tendenza negli spirits come Malfy a brandizzare il beach club.