Ferragosto in Sardegna, i migliori beach club dove festeggiare la festa dell’estate

Phi beach

E anche quest’anno Ferragosto è arrivato. Per chi avesse scelto la Sardegna come destinazione turistica – e come darvi torto! – ecco la selezione dei migliori beach club dove festeggiare quella che può essere considerata la vera festa dell’estate. Naturalmente per chi non avesse prenotato sarà molto dura trovare posto, ma tante altre soluzioni sono disponibili sulla nostra “Guida ai migliori beach club d’Italia”. E poi la Sardegna è bella anche dopo Ferragosto e particolarmente nei mesi in cui l’affluenza turistica inizia a diminuire. Ci si rivede a settembre su queste spiagge?

Nikki Beach Costa Smeralda

Tre ombrelloni gold per la nostra guida, è l’unico Nikki Beach presente in Italia e opera dal 2018 nella cala di Petra Ruja. L’esperienza inizia già prima dell’ingresso perché ci si arriva via mare: lasciate l’auto nel parcheggio riservato a Cala di Volpe (servizio compreso nel prezzo) e troverete un pulmino che vi condurrà al porto, dove un tender è pronto per farvi provare la traversata a tutta velocità. Arrivati al Nikki, la prima cosa che noterete è una moltitudine di pesciolini nelle acque limpide della baia e poi, alzando lo sguardo verso la spiaggia, ecco i lettoni sulla spiaggia di sabbia bianca con le poltroncine in legno intrecciato e gli ombrelloni multicolor. Il centro della vita di questo piccolo villaggio isolato è l’area beach bar e ristorante, un day-time restaurant perché alle sette di sera, quando altrove la vita tende a iniziare, qui è già il momento di levare le tende. E questo fa parte della formula del Nikki, secondo la visione dei fondatori presenti oggi nel mondo con cinque resort e undici beach club. Si tratta infatti di un luogo diurno, nel quale la componente food è fondamentale ed è impostata sui concetti di gusto e leggerezza, conditio sine qua non di quel che viene dopo il pranzo: sulle note della musica, selezionata dai dj presenti fin dall’apertura della cucina, la gente balla, anticipando la serata e vivendo la spiaggia come luogo di festa. Se cercate un beach club dove isolarvi dal mondo, il Nikki non fa al caso vostro. Se cercate un posto meraviglioso dove incontrare persone contente di essere al Nikki e pronte a ballare tra i tavoli, con i camerieri che alimentano la fiammella del party, iniziate già a prenotare perché trovare posto non è semplicissimo, per quanto siano accettate anche le richieste last minute che, qualora ci siano posti a disposizione, si possono fare direttamente nel luogo del parcheggio. Lo stile Nikki è presente nei piatti, con i best seller internazionali del brand come la Sexy Salad con l’aragosta e il Chicken Satay, e nei cocktail, con una lista di signature tra cui spicca il Nikki Beach Mojito. In conclusione, si tratta di un posto vibrante, al ristorante come in spiaggia, che richiede un esborso altrettanto vibrante, ma a conti fatti non è certo il più costoso dei beach club possibili perché a fronte di una cifra certamente alta (400 euro) si viene accolti con una bottiglia di Champagne omaggio, si ha il parcheggio e il trasporto via mare omaggio e anche i teli sono compresi nel prezzo. Un’esperienza che non tutti si possono permettere, ma i soldi buttati via sono un’altra cosa.

nikki beach
Nikki Beach

Phi Beach, Baja Sardinia

Altro “tre ombrelloni gold”, questo forte militare in abbandono è diventato il perno della vita notturna di Baja Sardinia e una formula di cui si parla in tutto il mondo. Luciano Guidi, l’imprenditore che ha creato il Phi Beach, dice che è riduttivo considerarlo un beach club e ha pienamente ragione. Anche perché l’area beach non solo è minuscola, con le sue trenta postazioni o poco più, ma è anche una parte più che marginale degli incassi e di certo, con la sola spiaggia, non potrebbe dar lavoro alle duecento persone in organico lo scorso anno. Il momento clou inizia quando scende il sole e la vita della Costa Smeralda si sposta qui, sul vecchio fortino che si illumina come se fosse Times Square. Il palinsesto eventi è incredibile: arrivano i migliori dj del globo e l’investimento per fare musica è più che ingente. Ma lo è anche la risposta del pubblico, con migliaia di persone nella struttura a ballare o ammirare la scena seduti in quegli stessi lettoni che di giorno, in piena quiete, si godono la vista sulla baia, su La Maddalena mentre sullo sfondo già appare la Corsica. Ci sono le postazioni e c’è una piccola spiaggia, con tanto di attracco per i tender che recuperano le celebrità dai loro yacht. E qui sono passati tutti quelli che più contano. In dodici anni di attività, Phi Beach è diventato la formula italiana di maggior successo mondiale sull’interpretazione del mare. Quello di Baja Sardinia è ancora l’unico ma non lo sarà a lungo, perché altri Phi Beach nasceranno a livello mondiale con l’obiettivo, precisa il suo founder, di rafforzare le azioni della Costa Smeralda e di allungarne la stagionalità; già nel 2023 l’apertura è stata anticipata al 24 maggio e la chiusura posticipata al 10 settembre, ed è solo l’inizio. Oltre alla musica, c’è la cucina d’autore con il ristorante di Giancarlo Morelli, c’è la terrazza esclusiva (The rock club) tra le rocce per gli eventi privati o aziendali, ci sono i signature cocktail come il Paloma. È molto difficile descrivere cosa sia il Phi Beach, per capirlo occorre viverlo. Nei prezzi d’ingresso della parte beach (240-300 euro) è compreso il pranzo.

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Warung Beach Club, Masua

In una sola parola: wow! Arrivare al Warung è un viaggio e l’ultima parte di strada è bella impegnativa, ma ne vale la pena. La struttura sta alla base della miniera di Masua, con i resti delle costruzioni minerarie attorno, ed è il punto di ammirazione del Pan di Zucchero, l’isolotto simbolo della costa di Iglesias. Arianna Franzina e Matteo Galzerino, i gestori del Warung (in indonesiano la parola indica una sorta di family food shop), nel 2012 hanno fortissimamente voluto rilevare il vecchio chiosco presente e lo hanno trasformato, barcamenandosi un bel po’ per reperire i fondi, in un beach club con tutti i crismi, dagli arredi alla ristorazione fino alla gestione delle escursioni. Per completare l’opera, ci hanno messo anche l’orto. Warung convive con la spiaggia libera che gli sta attorno e che tende un po’ a inghiottirlo, perché la location davvero unica è un forte elemento di richiamo turistico, ma proprio per questo il club rappresenta la soluzione ideale per vivere una giornata di relax in quest’angolo della Sardegna e per restarci fino al tramonto, quando il sole trasforma il Pan di Zucchero in oro. Potremmo essere in Polinesia, a Rio de Janeiro o in un remoto arcipelago indonesiano, invece siamo in pieno Sulcis. Il duro lavoro nelle miniere è stato sostituito dal relax e dalla cucina raffinata della chef Tamara Zamellato, tesa a esaltare il gusto degli ingredienti locali come il tonno rosso che è di casa nella baia. Ampia selezione di gin, tanti cocktail analcolici alla frutta, carta dei vini locali e poi tante bollicine anche prestigiose.

Warung

Maklas Beach, Castiadas

Al dramma della stagione corta che pesa sulla Sardegna, Massimo Ferrara ha risposto tenendo aperto tutto l’anno il suo Maklas Beach. Il ristorante non chiude mai, la spiaggia è attrezzata e utilizzabile da maggio a ottobre, ma in realtà chi vuole godersi una bella giornata anche dicembrina può fare affidamento su questo beach club che si trova a Marina di San Pietro. In spiaggia ci sono soltanto 28 postazioni, con un distanziamento superiore ai cinque metri, tra ombrelloni in paglia africana, lettoni e divanetti. Sabbia bianca, postazioni bianche, struttura bianca, mare blu. Massimo ha creato il Maklas nel 2002, recuperando un tratto di costa meraviglioso ma compromesso per incuria. Dopo alcuni anni di turismo di massa e di grandi numeri (fino a 1.500 persone alla sera), nel 2008 arriva il momento della svolta: servizio di alto livello, meno presenze, qualità totale. Così cambia anche il tipo di clientela e il Maklas diventa un punto di riferimento per il turismo internazionale. E Massimo, il cui sogno era quello di vendere bibite in spiaggia, dice che il Maklas di oggi era quello che ha sempre voluto. Qui i clienti non comprano solo uno spazio o un piatto: si assicurano il proprio tempo. Al ristorante solo prodotti freschi (non c’è congelatore) e uno spaghetto vongole e bottarga da provare; i cocktail cambiano tutti gli anni con l’inserimento di novità, i vini sono locali, nazionali e francesi. Dallo scorso anno c’è anche la radio ufficiale dello stabilimento, Maklas Radio, che trasmette direttamente dalla spiaggia di Castiadas.

Maklas

La Spigola, Golfo Aranci

Sulla spiaggia centrale di Golfo Aranci, fino al 2000, esisteva un ristorante-pizzeria con vendita tabacchi e qualche ombrellone d’appoggio che rappresentava una sorta di centro di servizio per il paese, all’epoca un po’ ai margini dei flussi turistici. Le cose sono cambiate. Oggi il beach club è il completamento della parte “forte” de La Spigola, che consiste nella ristorazione curata personalmente da Roberto Pisano, chef dal profondo rispetto per le caratteristiche degli ingredienti utilizzati e dalle attenzioni maniacali nella scelta della materia prima ittica. Lo si nota già entrando nel locale, dove in una vetrinetta stazionano le ricciole appese per la frollatura. Roberto è il pilastro di un’impresa familiare di origine piemontese composta dal padre Marco, da mamma Simonetta e dalla moglie Johannda. Con il loro arrivo, la struttura è stata completamente ricostruita seguendo i princìpi della sostenibilità: il ristorante in legno bianco è ricoperto da paglia di montagna, gli ombrelloni sono in paglia africana, la cucina è impostata secondo i principi “no waste” perché del pescato rigorosamente fresco si utilizza tutto. Il menu del pranzo è diverso da quello della cena, quando La Spigola diventa un ristorante di fine dining: tra i piatti signature compare il risotto sant’Andrea mantecato con un gelato al pesto, fondo di gambero, fondo di aragosta, fondo bruno di scorfano, riduzione di triglia. Carta dei vini di grande ampiezza con ben 220 etichette di Champagne e poi tanta Sardegna. Il mare è calmo e pulitissimo, nonostante il vicino porticciolo, grazie alle foreste di posidonia che stazionano a qualche metro dal bagnasciuga.

La spigola

Cone Club Sardinia, Arzachena

Dall’estate 2022 – ma la sua prima stagione piena è stata la 2023 – c’è una nuova gemma nel panorama già prezioso della Sardegna nord-orientale. Si tratta del Cone Club Sardinia, beach club del 7Pines Resort, struttura realizzata nello stesso anno e concepita secondo i principi della sostenibilità e del lusso “rilassato”. La parte balneare è pienamente allineata. Cone Club Sardinia non è un luogo riservato ai clienti del resort, che dispongono di una spiaggia a parte, e accoglie chiunque voglia provare l’esperienza nella baia di Cannigione, una delle più ampie della zona con i suoi 10 km di apertura che rendono le acque marine ancora più limpide e pulite grazie alle correnti. La struttura nasce ex novo, laddove c’erano soltanto rocce, e le postazioni sono posizionate su piattaforme lignee che a fine stagione vengono smontate riportando la costa al suo aspetto naturale. Il centro della scena lo occupa il ristorante, con i suoi tendaggi tinta arancio scuro simili a vele e che donano agilità e possono all’occorrenza essere piegati o spiegati, a protezione dal sole e dal vento. La cucina è fusion, materia prima locale ed europea con tecniche di origine asiatica come nella tartare di frutti di mare con crema wasabi, ma anche fortemente locale con gli gnocchetti “alla campidanese” con pomodori, salsiccia e zafferano. Il momento clou del Cone Club è l’aperitivo, quando il sole scende e si accendono i led a intermittenza e a ritmo con la musica. È il momento dei cocktail e la lista dei signature va per la maggiore: il best seller si chiama Sardinian Spritz, con il mirto selvatico come elemento integrante dell’acqua minerale e della bollicina. Novità del 2024, l’arrivo della pizza di Franco Pepe.

Cone club

La Paillote Beach, Cagliari

Una caletta urbana sulla scogliera di Calafighera, con vista su San Rocco e sul faro di Calamosca, alle spalle della Sella del Diavolo. Quando la strada finisce, perché oltre non si può andare, parcheggiate l’auto e varcate il cancello, scendete la scaletta ed entrate a La Paillote, stabilimento attivo dal 2001 nel promontorio che separa Cagliari dalla spiaggia del Poetto. Troverete, nella parte alta dove c’è il giardino, una struttura bianca adibita a ristorante con tavoli di tovagliato bianco, elementi decorativi in legno e tanto verde, dalle piante al tappettino d’erba della zona relax. Poi una seconda scaletta conduce verso la spiaggetta di sassi dove una piattaforma ospita un esiguo numero di postazioni, nove in tutto. In definitiva, siamo in un beach club sospeso tra la spiaggia dei cagliaritani e la città, lontani dalla folla e dal rumore, dove la morfologia della costa diventa elemento di separazione e dove ci si rilassa e ci si immerge nel mare in quasi solitudine. A gestirlo è un gruppo strutturato e diversificato come Companeat, presente in città con nove attività e tra queste c’è anche una pescheria da cui arriva la materia prima ittica utilizzata al ristorante, ostriche comprese. I piatti forti sono i primi di pasta fresca, produzione interna al gruppo, sviluppati secondo le ricette dello chef Luca Marini. La location è molto gettonata per eventi, in particolare serali e notturni, ma il giorno seguente tutto torna come prima e quando il sole tramonta, essendo esposta a nord-ovest, si tratta di una postazione privilegiata per ammirare lo spettacolo.

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Giardini di Brandinchi, San Teodoro

La soluzione ideale per godersi Cala Brandinchi, la “piccola Tahiti” della Sardegna (ammirate il mare e capirete il perché…) situata nei pressi di San Teodoro, è lo stabilimento Giardini di Brandinchi e lo è per una semplice ragione: le postazioni presenti nel green permettono ai clienti di vivere l’esperienza al riparo dal caos e dalla folla che spesso assale quest’angolo di paradiso. Il problema del sovraffollamento di Cala Brandinchi evidentemente è stato percepito anche dall’amministrazione comunale di San Teodoro che ha imposto il contingentamento del numero di persone per i tre mesi estivi; di conseguenza, l’accesso all’area avviene su prenotazione. Tornando ai Giardini, offrono anche l’alternativa delle postazioni nella sabbia, allo stesso prezzo del prato, e in ogni caso separate dalla spiaggia libera fronte mare; entrambe le soluzioni sono piacevoli ma personalmente abbiamo preferito quella sul prato, da dove si raggiunge la spiaggia in un minuto a piedi e qui è tutto meravigliosamente verde, in piena armonia con la natura. Inoltre, il prato è più vicino alla zona bar e ristorante, che tuttavia rappresenta il punto debole dei Giardini perché offre solo panini, focacce, snack e qualche piatto di livello basico, peraltro in buona parte indisponibile in occasione della nostra visita. E anche il livello del beverage è decisamente migliorabile. Lo stabilimento è prenotabile online (non rimborsabile). Parcheggio interno a pagamento piuttosto costoso, mentre il prezzo della struttura è più che onesto.

Cala Brandinchi

Tuerredda Beach Club, Teulada

Un tempo si chiamava Poseidon, oggi è noto come Tuerredda Beach Club e prende il nome dalla località, Tuerredda, che significa piccola terra fertile. Siamo a Teulada, nella zona di Chia, in una delle baie più grandi della Sardegna e in una delle spiagge più belle della parte meridionale dell’isola, tra Capo Malfatano e Capo Spartivento. Qui Francesco Mossa, detto Mattia, ha aperto alla fine degli anni Novanta il suo stabilimento: all’epoca non c’era niente se non la location e un’energia positiva che l’imprenditore colse, ammirando il mare e i colori della terra e delle acque in continuo cambiamento a seconda della posizione del sole. C’è come un senso di protezione in questa spiaggia, una protezione che dipende anche dalla barriera rappresentata dall’isolotto di Tuerredda che delimita lo spazio. Se avete dei dubbi sulla freschezza del pesce che si degusta al ristorante, la vasca dei crostacei è la conferma che non c’è motivo per essere scettici: qui vengono scelte le aragoste e gli astici destinati ad accompagnare il vostro pasto, e le linguine al granchione sono uno dei piatti più apprezzati. Tra i cocktail, il vero signature è il mojito al mango. Quanto ai vini, c’è l’imbarazzo della scelta, con cinque vetrine dedicate all’interno del locale. Il Tuerredda ha grandi progetti per il futuro e punta a diventare l’approdo sicuro per i naviganti in movimento da un Paese all’altro.

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Il Gabbiano Beach & Restaurant, Stintino

Il Gabbiano
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Infine, il terzo dei nostri “tre ombrelloni gold”. L’incanto di vivere il mare di Stintino senza dover convivere con le torme di bagnanti che affollano la celeberrima spiaggia La Pelosa e senza dover passare per l’incognita del numero chiuso (l’ingresso alla gemma di Stintino è contingentato e su prenotazione). Questo è quanto offre Il Gabbiano, stabilimento dell’omonima spiaggia adiacente a La Pelosa, utilizzato dagli ospiti del Club Esse Roccaruja ma aperto agli ospiti esterni che possono scegliere la propria postazione anche online. Che dire? Entrare in questa struttura è un’emozione, perché il mare della Sardegna qui raggiunge l’apice e l’intervento umano è stato garbato ed elegante. Del resto, Il Gabbiano è uno stabilimento pensato per gustarsi le emozioni della natura e chi cerca animazione e divertimento può spostarsi di qualche metro, nella spiaggia del Club Esse. C’è il ristorante, focalizzato sul pesce fresco e sulla rivisitazione delle ricette del territorio (tra i piatti di punta ci sono i culurgiones ai tre pomodori, cacio e pepe); in carta dei vini troviamo tanta Sardegna e le bollicine giuste, italiane e francesi. C’è un angolo bar dedicato alla mixology con i cocktail basilari, offerti a prezzi inferiori a quelli praticati in una normale città. C’è la possibilità di noleggiare i sup. Altro non c’è, altro non serve: guardi il mare e ti rendi conto che hai già tutto e soprattutto hai il lusso di poterlo ammirare in compagnia di pochi eletti. Costa un po’ di più ma non è nemmeno tra gli inavvicinabili. Davvero top.

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